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L’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha attivato una sorveglianza rafforzata nell’area di 400 metri attorno al focolaio per individuare eventuali nuove infezioni
Le analisi hanno individuato la presenza del batterio, sottospecie pauca (ceppo ST53), lo stesso flagello che ha devastato il Salento e piegato l’olivicoltura pugliese in un lento e implacabile declino
