È iniziata ufficialmente questa mattina, lunedì 5 maggio 2025, l’operazione di eradicazione del primo ulivo infetto da Xylella fastidiosa a Minervino Murge, nel cuore dell’Alta Murgia. Il ritrovamento, confermato nei giorni scorsi dalle analisi fitosanitarie, ha segnato l’ingresso del temutissimo batterio in un’area che fino ad ora era rimasta indenne.
Secondo quanto riferito dal Servizio fitosanitario regionale, l’albero risultato positivo si trova in una zona agricola a margine del centro urbano, e l’area dichiarata infetta si estende per circa 50 metri quadrati. Le autorità hanno già mappato il perimetro di contenimento e avviato il protocollo di emergenza previsto dalla normativa europea (Decisione di esecuzione UE 2015/789).
Le operazioni di eradicazione prevedono l’abbattimento di circa 70 ulivi ritenuti a rischio: alberi sintomatici, contigui o potenzialmente esposti alla diffusione dell’infezione attraverso il vettore principale, la Philaenus spumarius (sputacchina).
L’allarme degli agricoltori
La notizia ha provocato forte preoccupazione tra gli agricoltori locali, che temono l’inizio di una crisi simile a quella che ha colpito il Salento a partire dal 2013. “Non avremmo mai pensato che la Xylella potesse arrivare fin qui – commenta preoccupato il proprietario di un uliveto nella zona – abbiamo visto cosa è successo più a sud, e temiamo per il nostro futuro”.
Le associazioni di categoria, come Coldiretti e CIA Agricoltori Italiani, chiedono che le operazioni siano accompagnate da indennizzi celeri e da un piano straordinario per la sorveglianza fitosanitaria. “Servono controlli capillari e una strategia condivisa con gli agricoltori – afferma il presidente regionale di Coldiretti, Alfonso Cavallo – per evitare che il focolaio si trasformi in una nuova epidemia”.
Le autorità: “Intervenire subito per contenere il focolaio”
Le autorità regionali invitano alla calma ma sottolineano la necessità di agire con decisione. “L’espianto rapido degli alberi infetti e di quelli circostanti è l’unica misura efficace per contenere la Xylella – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia – la tempestività dell’intervento è cruciale”.
Il Dipartimento agricoltura ha annunciato che saranno avviati ulteriori monitoraggi a tappeto in un raggio di 2,5 chilometri attorno al focolaio, come previsto dalla normativa. Gli agricoltori saranno coinvolti attivamente nelle ispezioni e nella segnalazione di eventuali sintomi.
Un patogeno difficile da combattere
La Xylella fastidiosa è un batterio che colonizza i vasi conduttori delle piante, causando il disseccamento rapido di intere colture. La sua capacità di diffondersi attraverso insetti vettori e di colpire una vasta gamma di specie vegetali la rende uno dei patogeni più pericolosi al mondo secondo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).
In Puglia, la Xylella ha già devastato oltre 21 milioni di ulivi, in particolare nel Salento e nella provincia di Brindisi. Il suo avanzare verso nord ha innescato preoccupazioni crescenti anche in Basilicata e Campania.
Cosa accadrà ora
Dopo l’eradicazione, la zona infetta sarà soggetta a vincoli colturali e a monitoraggi costanti per almeno cinque anni. Non sarà possibile reimpiantare ulivi nella zona, se non con varietà dichiarate tolleranti come Leccino e Favolosa (FS-17), già utilizzate con successo in zone del Salento.
Il Ministero dell’Agricoltura, in una nota, ha assicurato che sarà garantito il sostegno economico agli agricoltori coinvolti e che è allo studio un piano straordinario per rafforzare i sistemi di sorveglianza e prevenzione nelle aree limitrofe.
Il caso di Minervino Murge rappresenta un nuovo banco di prova nella lunga lotta contro la Xylella. La speranza è che l’intervento tempestivo eviti una nuova emergenza su larga scala e protegga un patrimonio agricolo e paesaggistico di inestimabile valore.